Quando abbandoneremo i discorsi lunghissimi per legittimare la necessità del nostro fare?
Vorrei parlarti delle nuvole basse, del cambio di stagione e delle relazioni che abbiamo in comune, guardarti camminare con le scarpe nuove e i capelli raccolti, chiederti la ricette delle linguine ai frutti di mare e poi sorprenderti che ti accarezzi le guance e ti bagni il viso abbandonata a stanchezza.
Tutti questi discorsi a trapano nel cervello e l’io davanti a tutti come un mazzo di fiori da consegnare al primo incontro. Quando invece qui non ci sono rocce, la luce è rara e le piante nascono dentro ai negozi.
Mentre disdegno il frutto buono che non nascondi più tra le cosce, ti ho sempre detto che tutto quel che si palesa perde d’interesse. Poi siamo andati a vedere un Picasso e mi ha chiesto: questo è palese? Questo è un paese, ho risposto io, quei contorni segmentati e linee spezzate. Disordine e confusione.
Ci pensi mai a quando è decollato il primo aereo di tutta la storia degli aerei? Dov’è finito ora lo stupore? La spiego così la voglia di notti disperate, perdiamo il controllo in droghe e alziamo il tasso alcolemico seduti al tavolo della cucina.
E se rasassi i capelli sui lati asseconderei la moda del momento, chi te l’ha detto che è un male? Perché continuiamo a farci salmoni e tagliamo in due la corrente per farci notte? Quando invece le madri son tutte belle e i passeggini suonano il selciato dei parchi.
Mentre le associazioni di volontariato ci interrogano sui numeri del nostro conto in banca, lo sai quanti bambini hanno bisogno del tuo aiuto? Lo sai quanto mi manca un tuo saluto?
Eccolo qui il solco che ci divide, l’aratro ha separato le nostre nascite e quella ferita la dividiamo senza accorgercene. Lo sai perché continuo a farmi foto in primo piano e poi le metto sul profilo di Facebook? Perché il tempo cancella e una volta odiavo i ricordi mentre ora voglio avere chiaro il mio viso, i chili di troppo e muscoli tonici, le prime rughe e i capelli bianchi. Non esiste uno spirito libero se non si libera il corpo. Voglio imparare a nuotare, voglio imparare a ballare. E con la naturalezza dei salici chinarmi su di te e prendermi un bacio, uno soltanto, farci una foto per poi ricordarmelo.