Altri luoghi

Ci sono altri luoghi nel tuo corpo oltre al tuo corpo – dico –, non so come chiamarli, invento nomi che subito dimentico. Ci sono altre braccia oltre le tue braccia che stringono me quando tu non ci sei. E altre cosce oltre le tue cosce che la sera s’intrecciano alle mie tra le lenzuola arricciate dal caldo d’agosto. Dici che non esisti eppure ci sei, ho scritto centinaia di righe su questo, eppure non mi stanca ripetere a sfinimento che esiste una dimensione oltre il sensibile. Non mi rifugio nel sogno, non amo l’idealità, lo sfiorire subitaneo dell’utopia dei sensi. No, sono il mio corpo ma sono oltre me, anche lo specchio lo dice, non riflette il vero del mio sguardo ma uno sguardo soltanto. Così non ti senti guardata? Su quella sedia, rosso il costume, mi dai le spalle così che io riesca a immaginarti meglio. E se ansimi non sono le scale. E se ansimi non è hatha yoga e nemmeno fitness burnout definition, volti la testa e cerchi me, mi trovi? Non sono in me, dico davvero, basta aprire la porta di casa mia, guardare la disposizione dei libri e dei vestiti. Là puoi trovarmi: confuso, disperso, bisognoso e ricco, avaro e generoso in gesti e sentire. Questa notte lascia uno spazio di fianco a te, che sia letto, divano, pavimento o prato, sarò dove tu sei e con tutti i miei sensi. E sentirai il mio esultare, io il tuo. Ti sveglierai e darai la colpa al sonno e mentirai sapendo di essere l’adorabile, pigra bugiarda che sei.

@dimanchesurlie

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