Nelle Azzorre

Nei dintorni di São Miguel, nelle Azzorre, là dove non si tirano cavi e dove si perde il segnale dei satelliti. Niente rete internet, nessuna comunicazione telefonica, soltanto vulcani e radure, sorgenti d’acqua, sentieri e laghi che dall’alto stanno in un abbraccio. Lontano da tutti per cambiare l’inerzia delle azioni quotidiane, umani riuniti in case basse a ridosso di un mare che confonde l’occhio. Il bianco, il blu, il verde nelle gradazioni che regala la natura. La barba di una settimana, le mani che si fanno forti e i muscoli delle gambe sempre più tonici, che è tutto un su e giù di strade improvvisate. Pozzanghere naturali in cui gettarsi nudi, sassi grandi su cui sdraiarsi perché il sole asciughi la pelle. Lontano dal mondo ritrovare il contatto col proprio corpo, sentire il suono del cuore quando dal bosco viene un rumore sconosciuto e la paura si insinua tra i sensi. Il respiro dopo una salita, il calore sulla pelle e il freddo di notti passate all’addiaccio. Si può rinunciare all’amore, si chiede, nella solitudine in cui ho voluto cacciarmi? Fa no con la testa, parla a un vento leggero che prende le parole e le fa girare in tondo. Il pensiero di lei, il desiderio carnale che al mattino lo sorprende. Afferrare la terra, abbracciare gli alberi, strofinare il ventre sul prato e muovere il bacino sfidando la resistenza dell’acqua. Poi meditare dopo una scalata, chiudere gli occhi per non farsi distrarre dalla meraviglia dell’orizzonte. Può dirsi felice o anche quella è una cattività? Estrema libertà di fare e di pensare, poter stringere il tutto o azzerarsi nel nulla. Le parole di Giovanni Lindo Ferretti: trova le regole che possano far uscire da te soltanto quello che è necessario. Imparare dalle emergenze. Le contraddizioni del pensare alla propria produttività, quanti passi oggi? Quanti vulcani? Quante sorgenti? Ovunque il rischio di contare, di giudicarsi per il proprio fare. Quanto sono stato capace di stare? Quante volte ho avvertito il desiderio di amare? Lontano da tutto si sente parte del tutto. E così il pensiero del suo profumo di mandorle e incenso, delle sue spalle nude, delle sue anche spigolose, tutto è paesaggio e desiderio di un ritorno all’uomo che è sempre stato.

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