Forse dovrei colorare ancora qualcosa, lo spazio bianco tra i segni della matita, i contorni indefiniti dei miei pensieri di oggi. Mancano solo i lillà -ti dico- che non si trovano agli angoli delle strade e al parco Sempione piovono salici, le rose surgelate dei ragazzi del Bangladesh non hanno profumo. Che potrei usare un altro colore, un altro fiore, ma non sarebbe lo stesso, bello come adesso. Adesso che ti nascondi nelle lenzuola che sembri un fantasma. Mi arrampicherei sulle tue occhiaie, le insegne pubblicitarie per i tuoi occhi, per tirare in basso la tua pelle compatta e guardarti dentro. Lo yoga per il massaggio degli organi interni, i nostri respiri pesanti quando vorrei allungare le braccia come l’ispettore Gadget per coglierti in fallo, per prenderti in braccio. Quando ti ho detto che odio il rock ‘n roll, che mi sono accorto soltanto ieri che dovremmo tutti prenderci delle pause per guardare quello che abbiamo intorno. Come Eddie Vedder e i suoi dischi da solista. Sopporto ancora il grunge, il male di morte ce lo trasciniamo dietro come un mantello e come tanti zorro ci fermiamo solo ai semafori con le nostre maschere antisommossa e ci hanno tatuato numeri sulle carte d’identità. Alzano il livello dell’insoddisfazione dei nostri desideri, che noi un lavoro non lo cerchiamo, non lo vogliamo. Contro i padroni, contro i potenti. E andremo in pensione a mille anni quando mi hai detto che lo siamo già adesso che ci inventiamo i lavori quando dovremmo inventare favole per i figli che non riusciamo a crescere. Poi volevo dirti ancora qualcosa, ma me lo sono scordato in fretta che i tuoi vestiti scendevano lenti e mi davi le spalle fingendo vergogna. Ma era soltanto un pensiero, un momento. E’ stato allora che ho iniziato a pensare al passato e mi sono stufato in fretta. E ho scritto una lettera a Paolo che erano sei mesi che dovevo scrivergli e non trovavo il momento, ma ho disegnato degli stop sul pavimento per imparare a fermarmi, il divieto di sosta sul letto per evitare il sonno, che è già sabato e penso di essere in ferie che mi ero dimenticato di non avere un contratto.
dovrei riempire anche casa mia di stop e mi commuovo sapendo che non sarei l unica a non impiccarne uno sul letto.
Direi che andiamo bene allora!