Se ci fossimo detti addio tutto questo avrebbe avuto forse senso. Invece no, non lo abbiamo fatto, l’ultima volta è stato soltanto prepararsi a un arrivederci che non è mai avvenuto. Lo hai visto il cielo di ieri? La luna dell’altro ieri? All’ora del tramonto vengono le luci calde ad accarezzarci le spalle, consolazioni alle ore trascorse al lavoro o nell’inganno di quel che non siamo. Io che ti cerco tra le foto di Instagram tu che saltuariamente mi metti un like, ma non ci pensi che sono cose mie, che sono io, è la tua routine. Io invece sono oltre le foto, oltre gli status, oltre tutta quella finzione che è la rete dei social. A manifestare le nostre debolezze, tra malinconia, tatuaggi arte e umorismo, siamo diventati bravissimi. Vorrei sedere ancora di fronte a te, viso a viso, occhi e occhi e mille fughe sulle pareti, sulla superficie del tavolo, rifugiarsi nei bicchieri e non sapere più cosa dirsi, desiderare soltanto l’abbraccio e il contatto. Fare del silenzio uno stare e respirare grazia e grazia soltanto finché mi chiedi una definizione di quel che siamo e io ti accarezzo le dita e mica parlo, non parlo più.
Foto: © Léa Habourdin