Non è tornato silenzio a consolarci le notti. Le sveglie in ritardo, le luci dell’autostrada e i viaggi così lunghi di quando evapora la voglia di parlare e suona sempre lo stesso disco. Per perdere il treno siamo sempre in ritardo. Scorrevo la lista delle città più belle, dicevi che ora no, siam tutti luci e sguardi alle vetrine, disorientati dall’euforia o cinici, fuori da noi in questa pianura padana che permette alle trottole di continuare a voltarsi e non fermarsi mai.
Abbiamo visto troppi film e letto troppi libri, dicevi tu, immaginiamo le vite e finiamo per vivere a metà. Moltiplicavo i piatti di pasta per vederti seduta al mio fianco e accendevo candele la sera per confondere le stelle, costringerle a chinarsi e guardare giù. Non saranno le luci artificiali a salvarci, e sulla musica dub ti muovevi sempre nello stesso modo. Ti traducevo canzoni francesi, sono così antipatici, dicevi tu e io alzavo le spalle.
Quanti camini accesi e quanti fogli di giornale consumati sotto la legna. Riposano i semi negli orti e i cani abbaiano per scaldarsi. Le automobili in sosta, i loro clacson nervosi e semafori stanchi dell’attraversamento pedonale confondono i colori e creano disordini.
Vorrei vestirti con delle vecchie foto, farti scoprire i ricordi del corpo che vedi: le risa fuori dalla città, gli spogliatoi e i campi di fango della provincia, le cene con gli amici ai tempi dell’università. Di quella volta sull’automobile in quindici, le mani sul tetto e il culo in bilico sul finestrino, le cadute sull’asfalto, i polpastrelli consumati, la giacca militare di quell’amico che non c’è più e che m’aveva iniziato al rock.
Qui invece finiamo per proteggerci: giubbotti e autoscontri, militari nei centri storici, il buonismo della politica che chiude le curve e poi le riapre, i rettilinei impossibili a realizzarsi e i missili pronti a partire, i nostri occhi chiusi troppo a lungo e io che ancora ricordo il profumo delle tue guance.
Foto: Nicoletta Branco.
tutta questa dolente, rassegnata (?) malinconia …
che si chiude con quel profumo.
Si sente…