Dei sogni erotici che non ti ho detto, delle parole che non troviamo sui vocabolari dei nostri display a colori. Ci inventiamo le lingue che vorremmo sputarci addosso. I boomerang dei nostri voli in altalena che prendiamo il cielo a braccetto e ricadiamo sui nostri culi bianchi. Le voglie interrotte e i tuoi cicli come le ciliegie di stagione coi loro noccioli in salamoia. Che ti ho intravisto in tv mentre guardavo le previsioni del tempo e davano sempre pioggia per poi sorprenderci con gli arcobaleni. Entrano ancora le mosche dalle finestre e ci si incastrano nelle orecchie per non sentirci piangere per non sentirci ridere. E andremo a Berlino, a Torino il sapore dolce della tua bocca e le tue guance colorate, le caramelle che mi sono mangiato che non ti ho regalato. Come a San Faustino tu scappi dai tori per farti incornare. E mi hanno detto che le scommesse sono tutte truccate e nei polpacci nascondi le emozioni come acido lattico. E i soldi dei biglietti per questi cinema da rincorrere te li ho messi nel cappuccio di quando volevo portarti la colazione a letto e mi sono svegliato tardi.