Cambiare la posizione del divano per cercare la luce e illuminare gli incubi della notte.
Ci guardiamo allo specchio giocando col ventre, stringendo i glutei per aderire alle mode del momento. Un giorno troppo magri e quell’altro troppo grassi. Non lo so come ci si sente sulle tue scarpe alte o che effetto fa allungarsi gli occhi col nero e far delle labbra una foglia rossa. In metropolitana si mischiano i profumi e non so distinguere i generi. Nella provincia ragazzi con giubbotti di pelle stanno seduti sullo schienale delle panchine, due tiri allo spliff e tre sputi per terra, due tiri e tre sputi per immaginarsi adulti. Così le vecchiette credono alle malattie dei piccioni e si prendono cura delle strade nere chine a raccogliere le cartacce. Le sigarette spente a metà per i richiami all’ordine e le iniziative promozionali delle compagnie telefoniche. Tutti i gruppi di Whatsapp ci hanno insegnato a non salutarci, alle domande dirette e alle risposte lunghe una riga. Così ancora ti spaventi quando ti parlo coi capoversi.
Nelle tue guance morbide il ristoro delle mie dita. Ci sveglieremo insieme in un supermercato e mi chiederai che resta della notte. Le luci al neon nell’ovunque.
Se avessimo a disposizione tutto il cibo del mondo cosa mangeresti? Se avessimo tutto il denaro cosa compreresti? Mi hai risposto che alla fine ricerchi il viaggio soltanto per incontrare il diverso, sia uomo, vulcano o mare e negli oceani affogano tutte le paure di chi tiene le chiavi in tasca e nel bling bling non trova quiete.
Ora suonano le campane dei monasteri, delle chiese di paese, mentre fischiano i capotreni e le porte si chiudono, le coppie si salutano. Rimpiangi i baci della tua adolescenza e incontri un’attrice che indossa le Hogan, così ti spieghi la decadenza dei palchi tradizionali e le avanguardie che si spogliano dei pantaloni con la nostalgia degli anni settanta e l’ultima intervista di Jodorowsky che non serve a niente. Puoi parlarmi ancora di Bob Marley se vuoi, dirmi che è la persona più nota del mondo, e io comincerò a scrivere con le canzoni di Rihanna in sottofondo, che altrimenti resto indietro, e non c’è più maestro che si faccia seguire.
Foto: dalla rete.