Ci sono isole ricoperte dal mare che aspettano le stagioni vuote per emergere.

I bastoncini dei ghiaccioli sdraiati sui tavoli in legno addormentano l’ansia per il tempo che ci scavalca. Sulle mie spalle nude i segni del sole si mischiano al ricordo delle magliette sudate. I tempi dell’oratorio estivo, svegliarsi il prima possibile e mettersi le scarpe, un Estathè e un biscotto e uscire sulla strada e poi capriole intorno a un pallone, le ginocchia sbucciate e le fontanelle per lavarsi i gomiti. E sul palmo delle mani conservo i segni della ghiaia appuntita dei campi da calcio improvvisati, coi marsupi che diventavano pali e l’immaginazione a cucine porte. Quando in un giorno solo facevi trenta gol, che a Del Piero gli è successo solo due o tre volte in tutta la carriera. E poi sedersi all’ombra delle piante grandi e non parlare di nulla e far la gara a chi è più forte che al braccio di ferro non volevo giocare perché perdevo sempre. E ora le estati scorrono come i torrenti e quando te ne accorgi è già troppo tardi. Quando Tyson saliva sul ring dava tutto nelle prime tre riprese e puntava al KO, e io, ormai lo sai, son fatto così, non ho mica tempo per le dodici riprese e le strategie dell’attesa degli avversari. I miei occhi stanchi per il mulinello sempre uguale del ventilatore e l’invadenza del www. E poi mi scrivi nel buio informe della notte milanese e mi dici che non ti chiamo mai anche se sai che non è vero. Dispongo pensieri invadenti sul letto e poi ci salto sopra, la finestra aperta, perché lo sciabordio ti raggiunga. Verranno a sussurrarti alle orecchie coi loro profumi dolci. Ti farai desiderare, sfiorare. E ti troverai ad ansimare sulle barche che sognano il mare e restano nei porti. Come in quel film con l’attore protagonista che aspira la s ti canterò le serenate di Jovanotti e mi dirai lascia perdere e poi non smettere. Ci sono isole ricoperte dal mare che aspettano le stagioni vuote per emergere. Ci pensi mai a quante stelle noi non vediamo? Ci pensi mai al profumo delle albe fuori dalla città? E alla mia pelle dopo una doccia? Prenderò sulle spalle le tue gambe magre, ti solleverò come nei film degli anni quaranta e ti sentirai padrona del cielo soltanto per qualche secondo, che non ci sono padroni lo sai, io te e i nostri guai, che poi se ti senti signora va a finire che mi annoi e ti annoi anche tu.

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One thought on “Ci sono isole ricoperte dal mare che aspettano le stagioni vuote per emergere.

  1. icittadiniprimaditutto ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

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