Coi palloncini legati alla schiena ricami ali per sollevarti. I tombini della mediocrità come arma di distruzione di massa. Scorrono le nostre conversazioni coi punti fissi. Il mio motorino per gli inseguimenti cambierà targa a settembre che l’ha voluto lo stato e non mi ha neanche informato. Bevo anche troppo la sera e cerco svaghi notturni come le canzoni a notte tarda nelle osterie. Ma si suona fino alla mezzanotte perché hanno indetto il coprifuoco. Indosserò ancora il grembiule del bar e salirò sui banconi a palchetto per farmi guardare per vederti sfilare e poi andare. Pesterò lime e zucchero di canna per schizzarti negli occhi. Le tue maschere antigas con la paura di incontrarmi, di respirarmi. Che per comprare un profumo ci ho messo 27 anni e poi me l’hanno regalato già usato. L’anticamera è sempre più stretta ora che è estate i piedi nudi sporchi di strada per portarci in casa parte del percorso. Quanti chilometri fatti e quanti ancora inventeranno i cantastorie per raccontare di noi. Che ti guardo dalla vetrina del mio pc come fossimo ad Amsterdam e appari come sei come non sei non saprei. Mi si gonfia la pancia a furia di mandare tutto all’aria. Scorre l’estate scorre di quando hai detto che un complimento così non te l’aveva mai fatto nessuno ed è per questo che non esisto ed è per questo che sono un sogno. Sulle tv generaliste gli scudetti scuciti del 2006 e gli inverni della giustizia. Prenditi un treno e portami al sole che sul mio petto non c’è spazio per il tricolore.
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mi ricordi le Luci Della Centrale Elettrica. I like it