Ti mancheranno prima o poi tutti i miei sei bella. Il tiro alla fune con le solite distanze. A proporti futuri improponibili quando avevi già pianificato tutto. Le tue strategie per affrontare la vita, il latte di prima mattina e poi la doccia fredda per ripulirti dai bagni di fumo. Che apri ancora le gambe il sabato pomeriggio mentre qui i cancelli chiudono e le paghe arrancano alla frontiera. I lavori che non ti ho detto e le sveglie alle sei del mattino per pensarti dormire. I miei capelli arrugginiti lunghi che sembrano strascichi per poterti coprire che dormi tanto e non prendi sonno. E chissà che penserai ti sposerai. Le notti sul letto a studiare la parte. I saliscendi dei nostri umori. E poi quel discorso insensato che ci ha fatto stancare le guance. Siamo due pellicani su meridiani opposti. Il mio emisfero sinistro il becco zuppo per le traversate. Per difenderci dalle maree nere. Dai pinguini davanti ai banconi dei bar e da questi indie con gli occhiali tondi. E se fosse tutto inutile, se mi stancassi a metà traversata annegherei nell’oceano senza boe per riprendere fiato o fuochi artificiali perché non prendo mai posizione. E in te si accenderà quel desiderio di bimba. Quella collana che ti hanno regalato e non metti mai perché ti fa sentire vecchia la scoprirai sui tuoi fianchi. I segni delle catene. I desideri di libertà. Annegheremo insieme prima o poi e non moriremo mai abiteremo nel ventre del pescescane coi fuochi fatui per salutare chi riesce ancora a prendere sonno e quanto sei bella te lo scriverò sullo specchio che i tatuaggi ti stanno male.