Aggrappati alle pupille ci facciamo dei buchi per eccitarci. Nei cessi improvvisati dei parchi, sotto ai cavalcavia delle autostrade i fiumi da risalire tra le tue cosce bianche. Ci stordiamo con gli ultrasuoni e ululiamo tra lenzuola usate. E tu che urli sparami ora, sparami ancora. I giornali da sfogliare per impacchettare i nostri ieri. I traslochi dei nostri umori e le telefonate inconcludenti. Portami al mare a ballare a scopare. Che ti chiamavano l’elefante. In luglio lo sai arrivano le svedesi coi capezzoli che sfondano i soffitti. E la mia passione per l’italiano. Dovremmo buttarci nel cesso con le nostre parole tirare l’aria a furia di risate. I parchi chiudono tardi in estate. I cinema rilassano e i teatri invecchiano e per sentirmi più grande ho bevuto del whisky che ti ho vomitato addosso i miei sogni. Terra mia.
molto “luminoso” 🙂