Di quando agli occhi ho sostituito il cuore

Non scriverò più. Cominciava così una di quelle tante frasi iniziate e mai finite. Nel mio essere scazonte, nel ritrovarmi insano, cotto dalla fatica e dalle intolleranze, privo di senno e ragione, volcano di lava, a tu per tu con l’io segreto delle notti di ululati nel cercare una luna con impresso il tuo volto. Non scriverò più nulla che non abbia a che fare con una storia. Doveva andare così, mettere quei punti che tanto non ti piacciono. Perché alla fine, anche se trovi targhe e targhette per dare un nome anche alle stanze di casa, mi hai insegnato a rinunciare all’interpunzione definitiva, a lasciarmi aperto e finalmente e ancora vivo.

Così a nulla valgono tutte quelle ore alla contemplazione dell’umano essere, tutte le follie fatte soltanto per dimostrare a me, l’invulnerabile, che la debolezza svelata fino all’estremo, sventolata e così nota ai giudizi, misera nel suo affermarsi, mi avrebbe difeso e fatto diventare insensibile. Tutte le ragazze che si tagliano le braccia. Tutte le ragazze che si tagliano le braccia. Mi taglio anch’io, lo faccio svelandomi.

Così Narciso, attiravo gli occhi e mai i cuori.

Ora che mi hai insegnato le parole nuove non riesco a farne a meno e le pronuncio con l’entusiasmo delle scoperte, la leggerezza che viene dalle O a bocca spalancata, dallo stupore che altera il respiro. E le ripeto, le ripeto, le ripeto fino a farle diventare musica, che il ritmo è tutto ci siamo detti, che il ritmo è dio e l’armonia uno dei luoghi in cui si manifesta.

Nella tua stanza piccola a uno sguardo dal cielo, calla senza vaso né mazzo, animata da un vento che il tuo gambo magro porta or qui, or là, nella tua stanza piccola che divide con le nuvole il tetto, giglio che l’ape cerca, miele che la bocca chiede, chini la testa e leggi, alzi la testa e guardi. Se lo sono chiesti in tanti se la Nike il capo avesse, se abbiamo bisogno degli occhi per levar ancore e partire invocando sorella nostra infame sorte. Ma quale testa e quale capo, ora che la perla è tratta, la tasca è vuota, ora che il mutamento è avvenuto, faccio a meno degli occhi, guardo col cuore.

nike1

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