Mi chiedevi perché dobbiamo sempre essere contro alle mode, ai tetti più esposti. Ti rispondevo che non lo so, che è una questione di fiori. Tu non capivi e ti giravi dall’altra parte, poi ti stufavi, cambiavi il fianco e ti lasciavi sedurre dal televisore.
Sui nostri schermi le foto col personaggio famoso e le classifiche dei blog. Ti fai così piccolo, dicevi tu, che hai dimenticato la natura, sei tutto palazzi e altezze, ricerchi il potere e le dipendenze: alto verso il basso, basso verso l’alto. Che importa, dicevo io, abbiamo sempre bisogno di dare una direzione allo sguardo e l’uguaglianza ci annoia se davanti non c’è l’infinito dello spazio, un cielo, un mare per il desiderio di conquista dell’occhio.
Lo vedi che i fiori c’entrano, e rispondevi che recidere il gambo è donare la morte, quanti problemi ti fai, dicevo io, sarà per questo che sei vegetariana? Strizzavi un occhio e mi leggevi le mani, dicevi sei così complesso che non capisco da dove iniziare.
E giù invettive contro il festival di Sanremo e le firme note dei programmi tv, contro la classifica dei libri venduti e le barbe stinte. Perché ti arrabbi così? Sul digitale c’è tutto quello che abbiamo bisogno, l’appagamento dei nostri desideri.
E continuavi a sorridere ai cantanti, io allora cercavo un albero per pisciare all’aperto, per nascondermi nel liquido che evapora al freddo e confonderti con la mia insensibilità alle tue cose belle. Poi mi mostravi un vestito, alzavo le spalle in un chisseneimporta.
Lanciamo gli occhi in direzioni diverse: i miei li rubano le correnti e i tuoi cadono perpendicolari al sole, s’illuminano quando mi guardi e poi accarezzano il cemento pestato dai più.
Chissà quale distanza hanno deciso per noi. Per essere qualcuno dobbiamo essere comprensibili, farci di cuori e ti voglio bene, renderci ridicoli sulle bacheche e commentare tutto, ma proprio tutto.
Non bestemmio, lo sai, e mi disturba la mancanza di grazia. Eppure sono così debole, così perverso, che ti chiedi in fondo dove stia la verità e ti dici non sta nel mezzo, sta nell’intero. Se non l’hai capita chiamami, te ne parlo volentieri.
Foto: dalla rete.