La bomba inesplosa di corso Sempione

La bomba inesplosa di corso Sempione e le mie parole spente come le luminarie. Le nostre aspettative interrotte se non ora quando. Se non ora quando. E siamo tornati sui balconi a fumarci le sigarette per la buonanotte. Lo smog sopra i livelli di guardia e le volanti che viaggiano sempre in coppia. Quest’autunno di Bengasi e le palme che cadono apiùnonposso. Le nostre gemme mangiate dalle falene. Di quando arriverà prima o poi la primavera e andremo a far la guerra a Tripoli e tutto questo attendere non fa che allontanarci e tutto questo attendere non fa che avvicinarci. Ancora i tram non si stancano di passare quando tu sei salita e tu sei partita e mi hai detto è solo per poco è tutto un gioco. Ed eri alta, alta come il Pirellone che avrei preso un aereo per entrarti dentro. Mi hanno trovato appoggiato al muro come gli ombrelli che dimentichi quando non piove più. E ho guardato lassù che per arrivare ai tuoi occhi ho affittato le gru. Queste rotaie chissà dove ci porteranno. Quando mi hai detto che volevi chiamarmi e poi avevi un altro impegno.

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