Le bombe a grappoli ci esplodono negli intestini.
Gli occhiali 3d per guardarci dentro.
Che mi dici che sembro Pasolini,
che l’avevo prevista questa nevicata.
Gli elettrocardiogrammi li leggi se studi
la linea di confine
i battiti regolari
e le follie interstellari.
Affitteremo dei sommergibili
per entrarci dentro
sentirai soltanto un peso nello stomaco
e non godrai
non urlerai.
Ascolterò Tom Waits e
le tue cosce saranno più morbide.
E per sballarti
Leccherai le striature che mi porto dentro
il blu fragile delle tue palpebre
i miei no comandati e
le tue messe colorate
coi cibi da non gettare
gli argenti da lucidare.
Non ballerai.
C’è un altro Natale,
consumato in casa,
quando i cappotti lasciano i divani
quando i camini sbuffano fumo.
Le sedie indossano le camicie
e piangono per i pantaloni impiccati.
Mi chiami o non mi chiami
s’accende o non s’accende
il lumino è consumato
il cellulare scarico
com’è andata
sei felice
bel natale
andiamo al cinema?
Coi letti che si restringono
guardiamo all’insù
le granate dei nostri colon
per lanciare i nostri pensieri sui muri
per guardarli cadere
e poi ci aggrapperemo alle mongolfiere
delle nostre pance pallide
e sopravviveremo,
Oh, Tom Waits e la sua canzone, stupenda, in “Smoke”… indimenticabile