Potevi venirci alle Hawaii

Gli aerei staranno attenti a non scivolare

e i treni freneranno appena in tempo

Le frane delle nostre attese

si riverseranno sulle strade suonate dai clacson

e poi ci troveremo come le star

i parenti con le mani in tasca

i baci, il tar.

Il portafogli zuppo di scontrini

le nostre carte atterrano

sulle portaerei dei magazzini.

 

Che non abbiamo tempo per guardarci,

un aperitivo

una cena

un caffè

mi tocca, dai vieni, lo conosci anche tu,

il regalo, il profumo, l’iphone, la tv.

 

I nostri forni ancora accesi

le luci go go

i lampadari appesi.

 

Le nostre città ci scoppiano in mano come le bombe davanti alle ambasciate.

 

E i patè, i bignè

gli impiegati allo zoo comunale

mezza giornata e poi più

ci sei di mezzo anche tu.

 

Torneremo a casa presto

e mamma

e papà

saranno contenti.

 

Le nostri mani d’oro sui pacchetti

sui pavimenti le sigarette

andremo a comprarci dei vocabolari per scriverci i pensieri

e wikipedia ci aiuterà coi prefabbricati.

 

Penseremo ai caldi del sud

ai mari del Brasile e alle femmine calde.

 

Chiuderemo a chiave le porte

e staremo finalmente soli

coi bar che son chiusi

le candele accese

le scale trafficate

al buio delle nostre lampade

per prepararci al frastuono

ai parenti e ai serpenti

ai capitoni e agli aumenti.

E correremo le maratone coi tovaglioli sul petto

il calcio la politica e il lupetto.

 

E mari di abbracci c’affogheranno

e tu non ci sarai

tornerai, mi dirai

potevi venirci alle Hawaii.

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