Rasta d’oro di Bristol

Quando lui inciampa nella meraviglia in bocca gli esplodono parole e non c’è pagina che le contenga e non c’è valle in cui farle risuonare. Così, suonano confuse e stravolte da quell’emozione definita da Stendhal lo sguardo sulla straordinarietà della bellezza, che siano cipressi in fila sulla collina, i riflessi della luce tra gli alberi, la sensazione della bocca che s’arrossa di vino, che stringe la pietanza santa. Non giudicare quel che ispira il momento, c’è confusione quando la sensibilità viene stravolta senza preavviso. Trent’anni, si domanda, e ancora ci si scopre deboli. Nei racconti del Fogazzaro sentenze lucide e coscienti, l’avanzata, il ritiro, le vicende umane svelate in parole. Nelle sue righe confusioni e turbamento, ricerca di quiete e luce, di nero e abisso, la contraddizione dei giorni, l’analisi emotiva delle vicende umane. Il ritorno da un viaggio, breve o lungo che sia, non ha mai portato ai suoi giorni equilibrio, la strada rimesta i pensieri e riempie la testa di punti di domanda. Assetato di vita e giorni, di lenzuola e dell’odore dolce di cosce abbronzate, non può chiedere di chetarsi al respiro, non ha controllo ora, di quel che il corpo urla. Il ritorno da un viaggio, breve o lungo che sia, fa nuovo lo sguardo, riordina gli obiettivi, costringe a nuove mete. Le ha detto di non aver dormito, le ha detto che ha consumato le lenzuola a furia di voltarsi senza un pensiero preciso, con immagini certe, le ha detto che sciocco son stato mentre mentre i rasta d’oro delle due turiste di Bristol brillavano sui sedili posteriori della sua auto, gli zaini nel portabagagli racconti d’India e adolescenze, davanti a quelle dita abituate agli autostop i suoi abiti borghesi, la maglietta a righe, la sua coscienza consumata che non smette di interrogarsi, che si scopre lungo la strada padre e madre mentre la testa sulla musica sparata senza accortezza dalla radio inconsapevole. Che fare ora, si chiede, se non combattere il silenzio e la solitudine, la sfida con l’infelicità, con le sole armi che ha raccolto negli anni, sensibilità e coraggio, fuga dalle sicurezze, desiderio del nuovo, immaginazione, piedi nudi a contatto con la terra, sguardo verso le vette. Ai giorni di agosto, alla pioggia di stelle cadenti della confusione, ai suoi vestiti color pastello dedica questo sfogo sgraziato che saluta il mattino e per qualche ora sa nascondere sotto la brace gli istinti in attesa del gran carosello, del falò santo dei giorni nuovi.

Foto: © Arnaud Lasage

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