Odio gli hotel.
Questa stanza è stata nostra e nulla più.
E mi massaggi la schiena, e mi dici che a Parigi non ci sono i bidè e io ti rispondo embè.
E vorrei parlarti di quel film della televisione che non accendo mai, e mi dimentico i nomi.
Milano ci mangia addosso.
Milano ci getta le briciole dei bar.
Ti sei tatuata le sopracciglia per vederci meglio.
Odio gli hotel.
Ti porti una bottiglia d’acqua nella borse per difenderti dai miei deserti.
Dalle parole che non ti ho detto.
Dalle luci delle auto in corsa.
A Milano non ci sono semafori blu.
E io, e tu.
Diversi come i fili della corrente.
I pareggi come le bistecche sventolate davanti ai cani randagi.
Del Piero è sempre lui e lo riconosci e non chiedermi cos’è il quarto uomo.
Mettiti i calzoncini che prendi freddo.
Incarta le caramelle che il tempo passa e dobbiamo tenerci pronti.
Il dolce arriva sempre alla fine.