Le camere piccole con queste ringhiere che ci lacrimano addosso
i nostri letti a forma di astronave
spariamo i pensieri come boli nello spazio
mentre tiriamo su col naso
sputiamo catarro nei nostri water arrugginiti.
I ragazzi dello zoo di Berlino chissà dove andavano in vacanza?
Che siamo figli del targhet
con le nostre firme indossate storte
come le cavie dei laboratori
ci tatuiamo i nomi addosso
per distinguerci
le resistenze della tv
coi nostri simili nelle città invisibili.
Per evitare i doganieri
l’esercito del fuoco in saldo
per arrivarci dentro
coi nostri messaggi incodificabili
e tu non rispondi mai
metti che poi rimani incinta.
Le tue corse di 8 otto minuti
i miei accappatoi da lavare
e sotto le docce
gli appelli delle nostre radio interiori
quando gracchiando
ricattiamo la storia.
E tutti i nostri forse
come tanti Vietnam
appiccicati ai post it
come tanti morti
a consolarsi coi sughi al ragù
che sai fare tu.
E non capisco come sei
come stai
dove vai
disperata ragazza perché
basta solo un caffè
che magari sbriniamo i tuoi freezer
e nei buchi delle tue vene
nuoteremo come i gabbiani
come gli zingari
tra le stelle polari.
Basta un caffè
Annulleremo queste distanze interstellari
come gli zingari
le stelle polari.
Come gli zingari
le stelle polari.